Il compositore Guinga, in Italia per il tour con Stefania Tallini, racconta il Brasile. «Dove classica e popolare si sono amalgamate».
«Io sono un uomo che sente la musica dentro il corpo, nel cuore e nell’anima e che da lì trova il modo di esprimersi». Chitarrista, cantore, e soprattutto uno dei più grandi compositori brasiliani, Guinga racconta così la sua ricerca artistica. Il rapporto con i suoni è viscerale: «Io ho fame di musica, sete di musica. Io mangio musica, bevo musica», dice al telefono da Rio de Janeiro in un italiano misto al portoghese, per poi aggiungere con una risata: «Io non capisco la musica!». Non la capirà, ma è un fatto però che Guinga suoni fin da bambino, dopo che lo zio gli aveva regalato un violão (la chitarra acustica). La prima composizione di successo a 17 anni e poi tanti dischi e una miriade di collaborazioni: con Clara Nunes, Beth Carvalho, con autori come Chico Buarque, Aldir Blanc o Paulo Cesar Pinheiro, tanto per citare alcuni nomi del pantheon brasiliano.
Il 2014 per Guinga si è aperto con i concerti affollatissimi al Sesc Pinheiros di San Paolo al fianco della cantante contrabbassista Esperanza Spalding, mentre in aprile in Germania inciderà per la prima volta un disco per chitarra sola. Intanto, dal 27 febbraio sarà in Italia per una serie di concerti con Stefania Tallini autrice del cd Viceversa che dà il titolo al tour. Nel disco, che vede anche la partecipazione del clarinettista Corrado Giuffredi, oltre ai brani scritti dalla pianista romana ce ne sono alcuni suoi, come il bellissimo e struggente “No na garganta”. Non è nuovo Guinga all’incontro con il jazz italiano: nel 2004 aveva registrato con Gabriele Mirabassi il cd Graffiando vento. Ma stavolta si tratta di qualcosa di particolare. Un incontro tra due mondi musicali: quello lirico di Guinga che rilegge e rinnova la tradizione brasiliana e quello dinamico di Stefania Tallini che, partendo da una formazione classica, ha sviluppato la sua ricerca nel jazz, per poi andare oltre. «Ho trovato proprio nella musica brasiliana la libertà, il sentire senza filtri che ho cercato per tanti anni», ammette la pianista che partecipa alla conversazione con Guinga. Viceversa significa anche questo: «Lo scorrere fluido della musica, senza più confini né limiti», conclude Stefania Tallini passando la parola al musicista brasiliano.
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