sabato 15 febbraio 2014

Papa Francesco, risparmi in cucina


La rivoluzione Bergoglio passa anche dai menù vaticani. Contro lo spreco, il pontefice ha chiamato a Roma la cuoca brasiliana Regina Tchelly, che cucina nelle favelas ed è esperta dei riciclo di avanzi. Chissà in quanti, dietro le mura di San Pietro, saranno d'accordo


La rivoluzione di papa Bergoglio non risparmia neppure i fornelli vaticani. Nelle austere cucine che hanno visto bollire il leggendario Brodo apostolorum di Bartolomeo Scappi, il più rinomato cuoco del Rinascimento, è in arrivo Regina Tchelly, maestra nell’arte del riciclo degli avanzi nella favela Babilonia, uno degli slum più poveri di Rio de Janeiro.

Il suo progetto “Favela organica” è piaciuto a tal punto a papa Francesco, nei giorni del tour brasiliano, da invitarla a tenere un corso di sobrietà culinaria ai cuochi vaticani, avvezzi a gratificare stomaci meno austeri di quelli dei brasiliani delle favelas.

Regina insegnerà come cucinare con bucce di frutta, radici di verdura, semi e altri scarti che usualmente finiscono in pattumiera. Lei assicura: queste pietanze fanno bene alla salute, consentono di risparmiare e di non sfruttare le risorse del pianeta.


Papa Bergoglio, sostengono i bene informati, ne è entusiasta, e considera questo il primo passo di un progetto che dovrebbe portare il Vaticano all’autosufficienza alimentare. Il successivo sarà la trasformazione di parte dei giardini vaticani in orti da coltivare. Per far ciò, ha chiesto consiglio nientemeno che a Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. Non è chiaro, al momento, se l’austerity a tavola incontri il favore del resto della Santa Sede. Cuochi compresi.


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