Un italo - brasiliano è una persona nata in Brasile con antenati italiani, o un italiano ivi residente da molti anni. Il Brasile ha oggi la più grande popolazione italiana fuori dell'Italia. Secondo l'ambasciata d'Italia a Brasilia, vivrebbero nel paese circa 25 milioni di italiani o discendenti di immigrati italiani.
Altre fonti ancora
parlano di 28 o addirittura di 31 milioni di persone, includendo i numerosi
figli illegittimi e rifacendosi all'emigrazione (specialmente di marinai e commercianti liguri) durante l'Impero portoghese nel Seicento e Settecento.
Tutte le stime sono da
ritenersi approssimative, poiché non è mai stato fatto un censimento vero e proprio in merito, il Censo brasiliano,
infatti, prevede al quesito “nazionalità” solo tre possibili risposte:
A-Brasiliano nato; B-Brasiliano naturalizzato; C-Straniero.
Il fenomeno
migratorio nel Brasile
La popolazione di origini italiane è una minoranza in
Brasile, anche se molto importante e concentrata regionalmente. Il centro-sud
del paese nel 1920 riuniva il 97% degli italiani.
San Paolo, lo stato più popoloso del Brasile, ha la più grande
popolazione di origini italiane nel Brasile e gli oriundi italiani sono il 38%
della popolazione. In percentuale, gli oriundi italiani sono più rappresentati
negli Stati di Espírito Santo e Santa Catarina, dove costituiscono il 60% della popolazione.
Una grande
immigrazione europea ha avuto luogo in Brasile, soprattutto fra il 1880 e il 1930. Quella italiana è la prima minoranza tra gli
immigrati in Brasile; seguono i portoghesi, gli spagnoli, i tedeschi, i giapponesi,
i russi, gli austriaci, i siriano-libanesi, i polacchi, i romeni, gli inglesi,
i lituani, i jugoslavi, gli svizzeri, i francesi e varie altre nazionalità.
I dati del IBGE ( Instituto brasileiro de Geopolitica), mostrano
che fra il 1884 e il 1959, 4.734.494 persone emigrarono in Brasile, e di
questi gli italiani costituivano il gruppo più numeroso, con 1.507.695 persone.
I portoghesi, i colonizzatori del Brasile, hanno valori inferiori, con
1.391.898 persone.
A differenza degli Stati Uniti, dove la
maggioranza degli immigrati erano meridionali, in Brasile, fra il 1870 e il 1950, il 53,3% degli immigrati proveniva
dall'Italia settentrionale, il 14,6% dalle regioni centrali e il 32,1% dal Sud (mentre negli Stati Uniti i meridionali erano circa
il 80%). In Brasile il maggiore afflusso d’immigrati proveniva dal Veneto, con il 26,6% del totale, seguito dalla Campania con il 12,1% e la Calabria con l'8,2%. Agli ultimi posti la Liguria con solo lo 0,7% degli immigrati, Sardegna con lo 0,4% e Val D'Aosta
con lo 0%.
La presenza degli
italiani in Brasile ha origini remote. È di Amerigo
Vespucci la scoperta della Bahia de Todos Os Santos
(oggi Salvador, anche detta Bahia) nel 1501 e già nel 1502 la grande baia è rappresentata in una carta
geografica del Duca di
Ferrara Ercole I d'Este. Amerigo Vespucci costeggiò la costa fino ad Angra e fondò, a Cabo Frio, il primo insediamento fortificato portoghese,
una guarnigione di 24 uomini di cui 12 italiani.
Il primato
dell'immigrazione italiana in Brasile andrebbe invece ai liguri: furono infatti
genovesi i primi italiani che verso il 1820 giunsero a
Rio de Janeiro. Rivolte di lavoratori italiani generarono sentimenti di
chiusura verso l'immigrazione dalla penisola superati peraltro dopo l'arrivo a Rio de
Janeiro da Napoli di Maria Teresa di Borbone,
sposa dell'Imperatore Don Pedro II. Ne seguì un flusso di
piccoli commercianti, professionisti e artigiani dell'Italia
meridionale e della Toscana.
Da questa
emigrazione, circoscritta a figure professionali, si giunse alla storica
emigrazione di massa. La prima colonia italiana organizzata nello Stato ebbe
luogo a Porto Real dove giunsero
nell'estate del 1874 un gruppo di famiglie
italiane. Alla fine del XIX secolo, nell'ambito della “immigrazione
programmata” dal governo brasiliano dopo l'abolizione della schiavitù (1888), furono le grandi "fazendas" la meta di agricoltori e braccianti italiani.
Centri significativi
della collettività italiana nello Stato di Rio de Janeiro, oltre alla capitale,
sono Valença, Nova Friburgo, Porto Real, Varre-Sai.
L'emigrazione
italiana nell'Espírito Santo è legata
storicamente alla “Spedizione Tabacchi”, autorizzata e
finanziata dalle stesse autorità imperiali, che probabilmente rappresentava in
assoluto la prima emigrazione di massa in Brasile. Il 17 febbraio 1874
sbarcarono a Vitoria 386 famiglie di coloni
trentini e veneti che diedero vita alla “Colonia Nova Trento”, cui seguirono
presto quelle di Santa Teresa e Santa Leopoldina. Dalla “spedizione Tabacchi”
sempre di più (con punte massime tra il 1890-95) giunsero dall'Italia del nord e poi anche del sud lavoratori che si
stabilirono in particolare nell'interno dello Stato. La collettività dello Espirito Santo ha conservato le tradizioni della terra
d'origine e la propria identità culturale, evidente soprattutto nel patrimonio folcloristico.
Anche l'emigrazione
a Bahia ha origini storiche; qui
verso il 1820 era presente una piccola colonia di mercanti liguri e piemontesi, che rappresentarono
l'elemento italiano fino a quando nel 1885 le porte del Brasile si aprirono
alla grande emigrazione europea. La presenza italiana si nota nel primo Ottocento, oltre che in Salvador, anche a Caravelas, Feira de
Santana, Ibiriçu.
I primi immigrati italiani arrivarono in massa nel Brasile nel 1874 attraverso la storica “Spedizione Tabacchi”,
con destinazione Stato di Espírito Santo. Molti di essi erano contadini veneti,
lombardi, piemontesi, trentini e friulani attirati dal lavoro come piccoli coltivatori
nel sud e sud-est del paese.
Il picco massimo
dell'emigrazione italiana in Brasile si ebbe tra il 1880 e il 1920. La maggior parte degli italiani trovarono
lavoro nelle piantagioni di caffè brasiliane negli stati di San Paolo, Rio Grande do
Sul, Santa Catarina, Paraná, Minas Gerais e Espírito Santo; ma molti altri preferirono
insediarsi nelle città, da San Paolo a Rio de
Janeiro, a Porto Alegre, ecc.; e diverse
migliaia di italiani, infine, raggiunsero persino le città del nord-est e del
nord amazzonico.
Si stima che attualmente
il 13-14% dei brasiliani abbiano almeno un ascendente di origine italiana.
Più di un milione e
mezzo d'italiani emigrarono in Brasile fra il 1880 e il 1950. Più della metà proveniva dal nord-Italia, con
il 30% dal Veneto. Il resto era originario dalla Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e, in maggior misura nel Novecento, dal sud-Italia e dall'Italia centrale
(Campania, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Toscana).
Immigrati italiani: destinazione Brasile.
Gli immigrati
italiani si sono integrati facilmente nella società brasiliana. Oggi la grande
maggioranza dei loro discendenti parla soltanto il portoghese, la lingua nazionale del Brasile. Circa il 14%
degli oriundi comunque parla (o capisce un poco) l'italiano.
Una minoranza di
500.000 persone ha come madrelingua una parlata veneta, nelle zone rurali dello
stato di Rio Grande do Sul (nel Brasile del
sud). La loro lingua è denominata Talian (pron. Taliàn), un dialetto
veneto-brasiliano molto vicino alla lingua veneta, ma con influenze dal portoghese.
Nelle città
brasiliane di Santa Teresa e Vila Velha, popolate soprattutto da discendenti
d’italiani, la lingua italiana è stata dichiarata "lingua etnica" e
pertanto gode di uno status particolare riguardo al suo insegnamento ed alla sua considerazione.
La comunità italiana oggi
Anche se vittime di
un certo pregiudizio durante la seconda guerra mondiale
(quando il Brasile dichiarò guerra all'Italia), gli italo - brasiliani sono
riusciti a mescolarsi e divenire parte integrante della società brasiliana.
Molti artisti, politici, calciatori, modelli e personalità brasiliane sono di
origine italiana, compresi tre presidenti (Emílio Garrastazu Médici,
Pascoal Ranieri Mazzilli
ed Itamar Franco), parecchi senatori, molti delegati e perfino ambasciatori. Oggi i brasiliani di origine italiana
costituiscono il 15% della popolazione del Brasile.
Regioni del Brasile in cui è forte l'influenza
italiana.
San Paolo
San Paolo del Brasile è la più grande
città del Brasile con più di 11 milioni abitanti, di cui la metà è di origine
italiana. L'influenza culturale italiana è più visibile nelle vicinanze di Bixiga (Bela Vista), Brás e di Mooca. È considerata, al di fuori dell'Italia, la
più grande città "italiana" dopo Roma.
Vitória
Vitória è un'importante città del
Brasile ubicata su un'isola, all'interno di una baia
in cui sfociano diversi fiumi nell'Oceano
Atlantico, capitale dello stato di
Espírito Santo, localizzata nella parte sudorientale del Brasile, la più
sviluppata del Paese con una popolazione di 314.042 abitanti; un'area a forte
urbanizzazione denominata "Regione Metropolitana di Vitória", che
comprende 7 grandi comuni: Vitória (la capitale), Serra, Fundão, Vila Velha, Guarapari, Cariacica e Viana. La regione raccoglie
1.685.384 abitanti.
La presenza
italiana è grande in tutta la regione metropolitana. Ciò ha incominciato con
"La Spedizione Tabacchi" partita dal porto di
Genova il 3 gennaio 1874,
arrivata nel porto di Vitória il 17 febbraio
1874; lo sbarco della nave "Sofia" è stato
autorizzato solamente il 27 febbraio 1874. "La Spedizione Tabacchi" è
considerata dagli storicisti il primo grande esodo di contadini italiani nel
mondo dopo l'Unificazione. Dal 1874 fino al
1900 migliaia di italiani sbarcarono nei porti di Vitoria, São Mateus, Benevente, Santa Cruz, Piúma, Guarapari, Barra do Itapemirim, Cachoeiro de Itapemirim
e Cachoeiro de Santa Leopoldina.
Criciúma
Criciúma è una città situata nello
stato di Santa Catarina, con una
popolazione di 170.000 abitanti. Fu fondata il 6 gennaio 1880 da un gruppo di famiglie di Belluno, Udine, Vicenza e Treviso, la maggior parte delle quali di Cordignano, Cappella
Maggiore e Vittorio
Veneto.
Caxias do Sul è la seconda più
grande città nello stato di Rio Grande do
Sul, venne fondata il 20
giugno 1890 da immigrati veneti. La lingua Talian (derivata dalla lingua veneta con contributi dal portoghese) è parlata ancora da molti abitanti.
Nova Veneza
Nova Veneza nello stato di Santa Catarina. Fu fondata da immigrati veneti, dove
tutt'oggi il 97% della popolazione di 15.000 abitanti è di origine italiana.
Bento Gonçalves
Bento Gonçalves è una città nel Rio Grande do
Sul, di 100.000 abitanti, di
cui il 90% è di origine italiana.
Nova Trento è una piccola
città di 10.000 abitanti, nello stato di Santa Catarina. Fu fondata da immigrati trentini nel 1875, e ospita il secondo più grande centro
religioso del Brasile.
Paolina
Visintainer, la prima santa
brasiliana, ha vissuto in questa città che vive in parte del turismo religioso.
Curitiba
Curitiba è una città di 1.384.000
abitanti, capoluogo dello stato di Paraná. La comunità italiana è molto numerosa e vive
principalmente nelle vicinanze di Santa Felicidade, abitata da
brasiliani di origine veneta e trentina.
In questa località
sono numerosi i ristoranti italiani, mentre
la cultura italiana la si nota dappertutto.
Porto Alegre
Porto Alegre è la capitale
dello stato di Rio Grande do Sul, con 1.320.069
abitanti, ha una popolazione italiana enorme dal 1875.
Garibaldi, città capitale
dello spumante brasiliano
Garibaldi è una città di 30.000 abitanti nello stato di Rio Grande do
Sul. Nel 1875 immigrati
italiani dal Veneto avviarono alcune
piantagioni di uva nella regione: ora produce i migliori vini del Brasile e l'80% dello spumante brasiliano vi viene prodotto. Il suo nome è un
omaggio al rivoluzionario italiano Giuseppe
Garibaldi e alla moglie brasiliana,
Anita. Garibaldi è gemellata
con la città di Conegliano (Treviso).
Belo Horizonte
Belo Horizonte è la capitale
dello stato di Minas Gerais, con 2.5 milioni
di abitanti, di cui 1 milione di origine italiana.
Venda Nova do
Imigrante
Venda Nova do Imigrante
è una piccola città di 20.000 abitanti, nello stato dell'Espírito
Santo, dove la maggioranza
della popolazione è di origine trevigiana.
Nova Bassano
Nova Bassano è una piccola
città situata nello stato di Rio Grande do
Sul, con una popolazione di
10.000 abitanti. Fu fondata nel 1895 da un gruppo di famiglie di Bassano del
Grappa.
Nova Venécia
Nova Venécia e una piccola città di 40.000 abitanti, nello
stato dell'Espirito Santo, la popolazione è
per 80% di origine italiana.
Vila Velha e Santa
Teresa
Sono due comuni dello
stato di Espírito Santo. Hanno una
popolazione rispettivamente di oltre 400.000 e 20.000 abitanti, perlopiù
discendenti di italiani. Per tale motivo in esse
recentemente la lingua italiana è stata
ufficialmente dichiarata "lingua etnica" e per tanto ha uno status particolare in quanto al suo insegnamento e
alla sua considerazione
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