Viaggio in Brasile, da Recife a Belo Horizonte, per scoprire che le persone parlano cantando e che, alle fine, di questo gigantesco Paese la saudade ti Beleza! è la parola che ti porti via dal Brasile. I brasiliani la usano con la frequenza di un intercalare per indicare approvazione e piacere. La senti ripetere così spesso che ti entra in testa da subito, poi ti accorgi che è la definizione migliore di questo gigantesco paese che vive sempre col sorriso. È talmente grande il Brasile che alcune sue zone restano fuori dalle rotte più affollate dei turisti (almeno da quelle italiane) anche se invece valgono eccome. E poiché, proprio in alcune di queste città meno turistiche, come Recife o Belo Horizonte, si disputeranno i Mondiali di Calcio del 2014, assistere a un match qui potrebbe rivelarsi una vera fortuna per un viaggiatore! per davvero.
Belo Horizonte
Olinda
Recife è la capitale dello stato settentrionale del Pernambuco:
disposta su tre isole è attraversata da canali e si affaccia sul mare. La sua
spiaggia, Boa Viagem, è lunga 7 km ed è protetta dalla barriera corallina. Nel
nord del Brasile quando le persone parlano sembra quasi che cantino e, come si
avverte in questa città, il territorio è ancora più multiculturale del sud: l'incrocio
delle culturerisalta dall'alternarsi delle case risalenti all’epoca della
colonizzazione olandese e delle chiese barocche edificate dai portoghesi e
arricchite da azulejos. Visitiamo la Capela Dourada, un
gioiello del barocco rococò e ceniamo al ristorante Bistrot Du Vin,
situato nella parte nord di Recife, che ci serve un menù a base di pesce,
accompagnato da ottimi vini.
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...e quella dei colori
Spostandosi di poco in macchina si arriva nella coloratissima Olinda. Il nome non mente: leggenda vuole che un nobile portoghese in cerca di un posto per stabilirsi, non appena la vide , esclamò "O linda!", ovvero "che bella!". Famosa per il suo carnevale, è patrimonio culturale dell’Unesco ed è una delle cittadine coloniali portoghesi meglio conservate del Brasile: incendiata dagli Olandesi, fu ricostruita nel 1800. A dispetto delle sue ridotte dimensioni, la città conta ben venti chiese barocche. Dopo una visita al Convento da São Francisco, pranziamo all’Oficina do Sabor dove oltre a una degustazione di Cachaça, piatti tradizionali a base di baccalà, si può assaggiare la specialità della casa, il Jerimum, una zucca ripiena di calamari, baccalà o polipo.
Spostandosi di poco in macchina si arriva nella coloratissima Olinda. Il nome non mente: leggenda vuole che un nobile portoghese in cerca di un posto per stabilirsi, non appena la vide , esclamò "O linda!", ovvero "che bella!". Famosa per il suo carnevale, è patrimonio culturale dell’Unesco ed è una delle cittadine coloniali portoghesi meglio conservate del Brasile: incendiata dagli Olandesi, fu ricostruita nel 1800. A dispetto delle sue ridotte dimensioni, la città conta ben venti chiese barocche. Dopo una visita al Convento da São Francisco, pranziamo all’Oficina do Sabor dove oltre a una degustazione di Cachaça, piatti tradizionali a base di baccalà, si può assaggiare la specialità della casa, il Jerimum, una zucca ripiena di calamari, baccalà o polipo.
L'oro nero del sud
Facciamo appena in tempo a fare un tuffo nell'Oceano Atlantico quando, raggiunto il sud del Brasile, avvertiamo per la prima volta che le stagioni sono invertite: «È l’inverno più freddo degli ultimi dieci anni» ci dicono. Sfidando il clima proseguiamo per Ouro Preto, una città di 70mila abitanti dello stato del Minas Girais, il cui centro storico si snoda lungo vie ripide e acciottolate.
Le case, oggi perlopiù occupate da alberghi, ristoranti e negozi, sono colorate e ben mantenute. Il nome della località, situata a circa 1.100 metri sul livello del mare, significa "oro nero" e deriva da unapietra scura molto comune in questa zona che fu la ricchezza della città. La visita ci conduce attraverso un capitolo doloroso per la storia del Brasile: è qui infatti che nacque il primo movimento di indipendenza contro i coloni portoghesi.
Anche Ouro Preto è tutelata dall’Unesco e testimonia con le sue case coloniali e il Museu da Inconfidencia lo sfruttamento dei minatori. Ammiriamo alcune chiese barocche e assistiamo in serata a un concerto di arpa e flauto, in occasione delFestival de Inverno de Ouro Preto e Mariana, alla Casa da Ópera Teatro Municipal, a luglio.
O Passo (Rua Sao Jose 56), un ristorante con terrazza con vista sul Parco do Vale dos Contos e da Bené da Fluta, serve un ottima carne di manzo e dopo cena, essendo Ouro Preto una città universitaria, non è difficile trovare un pub per bere qualche birra (o una caipirinha, la bevanda più bevuta dai brasiliani) ma anche posti più raffinati come Acaso 85, uno scotch bar dove assaggiamo il dolcissimo liquore di Jabuticaba.
Facciamo appena in tempo a fare un tuffo nell'Oceano Atlantico quando, raggiunto il sud del Brasile, avvertiamo per la prima volta che le stagioni sono invertite: «È l’inverno più freddo degli ultimi dieci anni» ci dicono. Sfidando il clima proseguiamo per Ouro Preto, una città di 70mila abitanti dello stato del Minas Girais, il cui centro storico si snoda lungo vie ripide e acciottolate.
Le case, oggi perlopiù occupate da alberghi, ristoranti e negozi, sono colorate e ben mantenute. Il nome della località, situata a circa 1.100 metri sul livello del mare, significa "oro nero" e deriva da unapietra scura molto comune in questa zona che fu la ricchezza della città. La visita ci conduce attraverso un capitolo doloroso per la storia del Brasile: è qui infatti che nacque il primo movimento di indipendenza contro i coloni portoghesi.
Anche Ouro Preto è tutelata dall’Unesco e testimonia con le sue case coloniali e il Museu da Inconfidencia lo sfruttamento dei minatori. Ammiriamo alcune chiese barocche e assistiamo in serata a un concerto di arpa e flauto, in occasione delFestival de Inverno de Ouro Preto e Mariana, alla Casa da Ópera Teatro Municipal, a luglio.
O Passo (Rua Sao Jose 56), un ristorante con terrazza con vista sul Parco do Vale dos Contos e da Bené da Fluta, serve un ottima carne di manzo e dopo cena, essendo Ouro Preto una città universitaria, non è difficile trovare un pub per bere qualche birra (o una caipirinha, la bevanda più bevuta dai brasiliani) ma anche posti più raffinati come Acaso 85, uno scotch bar dove assaggiamo il dolcissimo liquore di Jabuticaba.
La vita notturna è qui!
A Belo
Horizonte il cambiamento è spiazzante: la capitale di questo stato
meridionale vanta piùbotecos (pub) pro capite di ogni altra città
brasiliana. Beagá, come la chiamano in Brasile, è conosciuta per le sue
architetture moderne, i suoi parchi e la sua vita notturna. La traccia dell’architetto Oscar
Niemeyer si vede in tutta la città, specialmente lungo il lago di
Pampulha dove visitiamo il Museu de Arte,
la Casa do Baile e la particolarissima Igreja São Francisco.
È tempo di
partire, non prima di un ultimo pranzo da Xapuri, una fattoria poco
fuori dalla città, dove mangiamo un petto di pollo alla griglia accompagnato da
banana, ananas e arancia. Poi via verso l’aeroporto ed è qui che mi assale la saudade.
Pensavo fosse solo un modo di dire, invece esiste davvero.
Per saperne di più:
Il clima In inverno al nord la
temperatura media oscilla tra i 20 e i 28 gradi; al sud tra i 15 e i 20.
I
voli TAM opera voli quotidiani da Malpensa a São Paolo,Alitalia vola da Milano e Roma su São
Paolo.
Dormire A Recife: Transamérica
Prestige Recife, Hotel Atlante
Plaza, Nobile Beach
Class Executive. A Ouro Preto: Hotel Solar do Rosário.
A Belo Horizonte: Royal Savassi
Boutique Hotel.
Informazioni: Ente del turismo brasiliano Embratur
di Carolina
Saporiti
VANITY FAIR.it
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